Le Vite parallele: una galleria di ritratti

Tra gli scaffali della Biblioteca Capitolare si nascondono veri e propri tesori di cultura ed arte, tra cui una magnifica copia quattrocentesca delle Vite Parallele.

Il Codice CCXXXIX, un capolavoro di miniatura del Quattrocento

Le Vite Parallele sono una delle opere più famose di Plutarco, storico e filosofo greco vissuto tra I e II sec. d.C. Si tratta di una raccolta di 50 biografie di personaggi illustri del mondo greco e romano, disposti a coppie. L’opera ebbe notevole influenza nella letteratura europea dei secoli successivi, e in particolare nel Quattrocento si diffusero molti estratti e compendi dell’opera originale.

Il Codice CCXXXIX della Biblioteca Capitolare contiene una di queste versioni “riassunte” contenente 32 vite e composta dall’umanista lombardo Pier Candido Decembrio (1392-1477). Il manoscritto, realizzato nel XV secolo, rappresenta un piccolo capolavoro di miniatura. Possiamo infatti trovare, tra le sue sottilissime pagine di pergamena candida, una vera e propria “galleria di ritratti”. Ogni personaggio è accompagnato da una splendida illustrazione, collocata all’interno dell’iniziale del testo ed accompagnata da ricchi decori di fiori e foglie. In questi ritratti, gli uomini illustri di Plutarco vestono abiti sontuosi, mantelli di pelliccia e armature possenti. L’artista, rimasto anonimo, li ha infatti trasformati in nobili e cavalieri della sua epoca, che ancor oggi si presentano perfettamente conservati nella vivacità dei colori e nello splendore dei dettagli in oro.

Ritratto miniato del legislatore spartano Licurgo

Il primo foglio, il più elaborato, ci mostra un ritratto dell’autore. Sulla destra è visibile il timbro della Bibliothèque Nationale de France, dove il codice trascorse circa 20 anni dopo la requisizione da parte delle truppe napoleoniche.

Sulla sinistra possiamo invece notare un’altra traccia delle vicende storiche di questo volume: la sigla SMDD, cioè “Scipio Maffei Dono Dedit“. Il manoscritto entrò infatti a far parte del ricco patrimonio librario della biblioteca sotto forma di preziosissimo dono da parte dell’intellettuale veronese Scipione Maffei,

La sigla “SMDD”, che attesta la donazione del manoscritto da parte di Scipione Maffei nel XVIII secolo

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