I luoghi

Gli edifici che ospitano la Biblioteca Capitolare portano i segni della storia millenaria di Verona. Il complesso è conosciuto come il “Canonicato” e si estende fra la riva destra dell’Adige e la piazza del Duomo di Verona.

Il “Canonicato” sorge in una delle zone più antiche della città. In epoca romana vi erano, secondo la tradizione, le pubbliche terme, il Ponte Pietra che serviva la via Postumia dal 148 a.C., e uno scalo commerciale sull’Adige, le cui le cui tracce sono ancora visibili nei seminterrati della Biblioteca. L’area venne scelta come sede primaria della Chiesa veronese in quanto zona protetta dall’ansa dell’Adige e centro di passaggio.

L’era cristiana iniziò nel IV secolo con la prima Basilica Paleocristiana edificata da San Zeno (vescovo di Verona tra il 362 e 372) di cui restano le mura perimetrali, il presbiterio e alcuni mosaici sotto l’attuale chiesa di Sant’Elena. La chiesa zenoniana ebbe vita breve e fu sostituita, nella seconda metà del V secolo, da una seconda Basilica molto più grande che modificherà anche il tessuto viario circostante. 

La seconda Basilica si sviluppava su parte dell’attuale chiostro dei Canonici, in cui si possono ancora ammirare estesi mosaici e colonne. La Basilica è stata testimone del passaggio di Teodorico re degli Ostrogoti e delle varie occupazioni della città fino alla conquista di Carlo Magno nel 774; purtroppo in quel periodo la Basilica verrà distrutta improvvisamente da un incendio. Durante gli scavi archeologici dell’Ottocento vennero ritrovati sul pavimento della basilica numerosi frammenti di catene bronzee, probabilmente utilizzate per sostenere i lampadari della seconda Basilica e oggi conservate nel Museo Canonicale. Intanto fra la Basilica e la riva dell’Adige era sorto il primo edificio che ospitava la Schola dei sacerdoti e lo Scriptorium per produrre i manoscritti per la loro istruzione: la prima testimonianza a noi pervenuta di questa istituzione è la sottoscrizione del lettore Ursicino del 517

Carlo Magno affidò Verona al figlio Pipino, che perfezionò i suoi studi presso lo “Scriptorium veronensis” e si dedicò alla ricostruzione della città dopo i danni delle continue guerre. Sulle rovine della Basilica, Pipino fece ampliare la sede del “Canonicato”. Del periodo carolingio, oltre alla chiesa di San Elena, è ancora visibile il lato est del complesso canonicale. Tutta l’area subì il terremoto del 3 gennaio 1117, ma la ricostruzione fu veloce ed incluse anche l’edificazione, in stile romanico, dell’attuale Duomo che viene consacrato nel 1187. Gli edifici del “Canonicato” vennero ulteriormente ampliati con la costruzione delle abitazioni oltre l’argine romano ed il completamento dell’elegante chiostro con doppio ordine di colonne sul lato che ospita lo Scriptorium e la Biblioteca.

Sotto il dominio della Repubblica di Venezia vennero edificare le abitazioni sul lato ovest e, nel 1728, venne completata la costruzione dei saloni della Biblioteca Capitolare e di buona parte delle librerie lignee che conservano i volumi. Da allora la struttura ha subito adattamenti e ripristini dovuti alle offese degli uomini e della natura: le razzie delle truppe Napoleoniche, l’alluvione del 1882, il bombardamento americano del 4 gennaio 1945. Ogni volta si è risollevata aggiungendo una nuova tessera al mosaico della storia d’Europa.

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